Ore calde per il destino dell'Ucraina: si decide l'uso delle armi NATO
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Direttore: Alessandro Plateroti

Ore calde per il destino dell’Ucraina: si decide l’uso delle armi NATO

bandiera NATO

L’Europa aumenta il supporto per l’uso delle armi NATO da parte dell’Ucraina contro la Russia. Gli Stati Uniti considerano le loro opzioni.

Il tema dell’utilizzo delle armi NATO da parte dell’Ucraina contro la Russia è sempre più al centro del dibattito internazionale. Jens Stoltenberg, segretario generale della NATO, ha alimentato questa discussione, spingendo i partner di Kiev a confrontarsi sulla questione. Le posizioni variano: alcuni paesi sono pronti a dare il via libera senza esitazioni, mentre altri rimangono prudenti o contrari. Gli Stati Uniti, con il loro recente pacchetto di aiuti da 61 miliardi di dollari e l’invio di missili ATACMS, potrebbero fare la differenza.

Gli ATACMS, capaci di colpire obiettivi a 300 km di distanza, potrebbero modificare significativamente le dinamiche del conflitto, dato che attualmente la Russia sfrutta basi di lancio situate in zone sicure, difficilmente raggiungibili dagli ucraini.

Joe Biden
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Posizioni diverse in Europa e Stati Uniti

Il presidente americano Joe Biden sta valutando la possibilità di revocare alcune delle limitazioni imposte a Kiev riguardo l’uso di armi a breve raggio. Tuttavia, la Casa Bianca, attraverso il portavoce John Kirby, ribadisce che gli Stati Uniti non incoraggiano attacchi sul territorio russo con armi americane. La situazione potrebbe evolvere, ma per ora Washington mantiene una posizione prudente.

In Europa, alcuni paesi hanno già rimosso le restrizioni. La Polonia, attraverso il vice ministro della Difesa Cezary Tomczyk, ha dichiarato che non esistono restrizioni per le armi polacche fornite all’Ucraina. Anche Francia, Gran Bretagna, Finlandia, Svezia, Repubblica Ceca e paesi baltici si sono allineati a questa posizione. Il Canada, attraverso la ministra degli Esteri Melanie Joly, ha confermato che non ci sono condizioni sulle forniture di armi.

Le posizioni in Italia

In Italia, il dibattito è acceso. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni sostiene che è preferibile rafforzare la difesa anti-aerea ucraina piuttosto che rischiare un’escalation incontrollata colpendo la Russia direttamente. La segretaria del Pd, Elly Schlein, concorda sulla necessità di evitare un’escalation e sottolinea il ruolo diplomatico che l’Europa deve mantenere. Il leader della Lega Matteo Salvini critica la posizione di Francia e Germania, ribadendo il rifiuto dell’Italia di entrare in guerra.

In controtendenza, Carlo Calenda, leader di Azione, si dichiara favorevole all’uso delle armi occidentali contro la Russia, ma con regole d’ingaggio chiare per evitare danni alla popolazione civile.

Il dibattito sull’uso delle armi NATO da parte dell’Ucraina continua a evolversi, con posizioni diverse tra i partner internazionali. Gli sviluppi futuri dipenderanno molto dalle decisioni degli Stati Uniti e dalla capacità di mantenere un equilibrio tra supporto militare e prevenzione di un’escalation globale.

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ultimo aggiornamento: 30 Maggio 2024 11:03

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